Inspirational People: Lorenzo Dornetti, CEO di Neurovendita

Stufa di essere bombardata ogni giorno da miliardi di notizie negative sul fronte lavoro, ho deciso di diffondere una narrazione diversa…

che metta in primo piano valori come l’innovazione, la qualità, il cambiamento positivo. Sì perché nel mondo del lavoro c’è anche questo, c’è chi ha deciso di creare una differenza, grande o piccola che sia. Una differenza quotidiana.

Ché a parlare siamo bravi tutti, a passare dalle parole ai fatti un po’ meno, lo sappiamo. Trovare la strada per farlo non è sempre immediato. Ci vuole passione, visione, strategia, perseveranza. E soprattutto quella Spintarella Interiore [la famosa Motivazione, la conosci?] che può spostare le montagne.

Oggi inauguro questa serie di interviste dedicate a professionisti che sanno coltivare la Spintarella Interiore per creare qualcosa “di più” nel proprio lavoro. Professionisti che vengono da contesti diversi e che io stessa trovo essere d’ispirazione, per quel che fanno nel loro lavoro o per come lo fanno.

Il primo che ospito nel mio salottino virtuale è un collega, Lorenzo Dornetti, psicologo, classe 1982, CEO di AGF Group e fondatore di NEUROVENDITA, un sistema formativo per le vendite, unico nel suo genere, basato sulle neuroscienze.

Premessa. Nell’immaginario collettivo del nostro paese, la figura dello psicologo è ancora associata perlopiù agli ambienti clinici, alla patologia, al disagio. E invece sono tanti e diversi i contesti in cui una forma mentis psicologica può inserirsi per favorire la crescita e lo sviluppo di persone, gruppi e organizzazioni. Anche nel business, come ha saputo fare Lorenzo che, con la sua storia di successo, contribuisce a generare una visione positiva della psicologia in Italia.

Lorenzo, com’è nata Neurovendita?

Durante il periodo dell’università, in cui ho studiato Neuroscienze Cognitive, ho lavorato come venditore e lì è nata la passione per la vendita, così quando mi sono laureato ho unito le due passioni. Inizialmente, Neurovendita era solo una serie di idee confuse, poi nel 2012 è diventata un brevetto. Tutto ha inizio in un modo un po’ particolare quando un cliente mi dice: “Sviluppa un progetto di formazione in cui i miei venditori sentano delle cose che non hanno mai sentito prima. Trova qualcosa di veramente nuovo”. Da lì, con i miei collaboratori, abbiamo iniziato a lavorarci su: dopo i primi scetticismi iniziali da parte delle aziende, oggi è diventato un metodo apprezzato e che funziona.

Cosa ti ha portato a decidere di voler fare l’imprenditore?

Non è stata una decisione vera e propria. Ho cominciato come libero professionista collaborando con altri professionisti con i quali, ad un certo punto, abbiamo voluto creare qualcosa di più grande. Quando il giro d’affari è diventato consistente è stato necessario, infatti, darsi un’organizzazione. Diciamo che è stato più un percorso personale che non un progetto definito fin dall’inizio.

Quali sono i valori per te più importanti nel tuo lavoro?

La concretezza e l’etica. La concretezza perché quando l’azienda investe dei soldi sui nostri servizi, deve trarre un ritorno. Noi, come società, ci sentiamo in dovere di dare dei risultati e di rendere i nostri interventi altamente efficaci. L’etica perché al centro ci dev’essere il cliente. Lavorare in maniera etica ed essere portatori di etica è qualcosa che aiuta l’azienda stessa anche nel perseguire i propri obiettivi.

Ti ho sentito dire che il tuo lavoro ti piace così tanto che a volte non ti sembra neanche sia un lavoro. Come si fa ad arrivare ad una situazione professionale di grande soddisfazione come la tua?

Non è qualcosa che succede dalla sera alla mattina. Uno può avere una passione ma portare gli altri a condividerla e a seguirti può richiedere del tempo. In qualche modo bisogna mettere da parte la volontà di ottenere subito il risultato che si vuole, bisogna andare avanti e persistere. Poi ad un certo punto ti rendi conto di essere nel posto in cui volevi essere, con le persone con cui volevi essere. Da una parte bisogna essere disponibili a cogliere le opportunità che arrivano senza farsi troppi problemi, dall’altra bisogna fare davvero le cose in cui crediamo, anche quelle più faticose. E poi non smettere mai di fare qualcosa di nuovo, di voler stupire il tuo cliente superando le sue aspettative.

Hai mai avuto un momento di difficoltà nella strada verso la realizzazione dei tuoi progetti? Come lo hai superato?

Non uno, decine! Per esempio, appena è nata Neurovendita, le aziende erano scettiche, dicevano che avevamo solo dato un nome diverso a cose che esistevano già. Momenti difficili sono, per esempio, quando recluti collaboratori che non si rivelano all’altezza delle aspettative o che, ad un certo punto, prendono altre strade. Io penso che, per chi vuol fare impresa o ha un’attività professionale, il problema non è tanto superare le difficoltà, ma accettare la difficoltà. Non si può prescindere da questo, l’imprevisto non è qualcosa che accade ogni tanto, ma è la quotidianità. Se entri in questo mindset tutto diventa normale. Poi con delle buone idee e dei buoni collaboratori, le difficoltà si superano.

Grazie Lorenzo e… alla prossima!

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